La lotta ai cambiamenti climatici e la conservazione della biodiversità sono i temi principali del Vertice dei Ministri dell’Ambiente che si tiene a Siracusa dal 22 al 24 aprile.
I Ministri dell’Ambiente dei paesi del G8, Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone, Canada, Russia, assieme a Cina, India, Brasile, Messico, Indonesia, Sudafrica, Australia, Repubblica di Corea, Egitto, con la partecipazione della Repubblica Ceca, Presidenza di turno dell’Unione Europea, della Commissione Europea, della Danimarca in qualità di Presidenza della prossima COP (Convention on Climate Change) e di alcune Organizzazioni Internazionali, si riuniscono a Siracusa su iniziativa della Presidenza italiana del G8.
Obiettivo della riunione di Siracusa è lanciare un importante messaggio politico sulla biodiversità e sul rapporto tra salute e ambiente, in particolare per i bambini, oltre a facilitare il dialogo sul tema dei cambiamenti climatici in vista della Conferenza di Copenhagen che, nel dicembre di quest’anno, deve definire gli assetti globali del ‘post Kyoto’.
Ambiente, un bene “globale” per eccellenza
Stefania PrestigiacomoIl G8 di Castello Maniace è uno snodo fondamentale sulla strada per la Conferenza di Copenhagen, per coinvolgere nella lotta ai cambiamenti climatici tutti i grandi soggetti mondiali che hanno un gran peso sul sistema della produzione e del consumo di energia. A Siracusa lavoriamo con tutti i grandi interlocutori in materia di emissioni. Ci confronteremo con la nuova amministrazione Usa, che ha annunciato un atteggiamento più attivo sul tema dell’ambiente, ma anche con paesi come Cina e India le cui scelte sono altrettanto importanti in vista di un nuovo accordo sul clima.
L’Italia, in questo contesto, ha il compito di presiedere e indirizzare una discussione approfondita, che tenga conto della grave crisi economica che attanaglia la finanza mondiale, ma che possa trovare nuova linfa nell’unione di più soggetti, nel coordinamento degli interventi e nella condivisione degli obbiettivi. Per giungere a un’uniformità di scelte e di comportamenti che possa limitare l’impatto del clima sulle popolazioni e porre le basi per inquinare meno e consumare meglio l’energia necessaria per lo sviluppo e il benessere dei popoli e delle Nazioni.
Analogo rilievo ha l’approfondimento del tema della Biodiversità, fondamentale per proporre nuovi comportamenti, più attenti all’ecosistema e alla considerazione di come l’uomo si muove al suo interno. Per limitare lo sfruttamento indiscriminato delle risorse e promuovere i temi delle fonti rinnovabili e del riciclo-riutilizzo dei rifiuti.
Confidiamo in un impegno costruttivo di tutti perché il bene-ambiente è “globale” per eccellenza e le soluzioni, le decisioni, le scelte per essere valide e produttive di effetti positivi non possono che essere condivise.
La storia
A seguito della crisi economica dei primi anni Settanta, le maggiori democrazie industrializzate decisero di organizzare un incontro, ai massimi livelli, per avere uno scambio di vedute informale e discutere le possibili misure da adottare per far fronte alla grave situazione economico-finanziaria. L’incontro, che da allora si sarebbe tenuto ogni anno, ebbe luogo la prima volta nel 1975, vi parteciparono i Capi di Stato e di Governo dei sei principali paesi industrializzati: Francia, Germania, Italia, Gran Bretagna, Stati Uniti d’America, Giappone. L’ingresso ufficiale della Russia nel gruppo, avvenuto nel 1998, rappresentò il primo allargamento dopo l’ingresso del Canada nel 1976 e segnò la nascita del G8.
L’obiettivo iniziale del G6 fu quello di affrontare insieme le crisi economiche della metà degli anni Settanta. Nel corso dei primi anni, le tematiche affrontate durante i Vertici G7 erano prevalentemente di carattere economico-finanziario. Successivamente, l’agenda dei temi in discussione è stata ampliata per comprendere nuovi temi quali salute ed energia nucleare. Il primo G7 che ha riunito i Ministri dell’Ambiente si è tenuto nel maggio del 1992 a Bonn, in Germania.
La consapevolezza della dimensione globale dei cambiamenti climatici e dell’urgenza di agire, ha indotto il G8 a imprimere un forte impulso politico e a coinvolgere attivamente anche le economie emergenti. In questo senso nel 2007 è stato promosso, su iniziativa degli Stati Uniti, il Major Economies Meeting (MEM), un dialogo rafforzato fra le maggiori economie mondiali al fine di facilitare il buon esito del negoziato ONU per il futuro accordo post 2012 sul clima.